Ministero a Smirne: Il Vangelo all’Opera in una Terra Musulmana

L’antica città di Smirne occupa un posto importante negli annali della storia della Chiesa. Fu una delle sette chiese a cui Cristo si rivolse nel libro dell’Apocalisse, e fu la patria di Policarpo (69–155 d.C.), padre della Chiesa primitiva e vescovo di Smirne, che diede la sua vita per il Vangelo. Oggi quella stessa città è conosciuta come Izmir, la terza metropoli più grande della Turchia. Qui si trova la Chiesa Protestante di Izmir (Izmir Protestan Kilisesi), una comunità guidata con fedeltà dal 2001 dal Rev. Fikret Böcek, laureato del Westminster Seminary California. Nel 2022 è stato affiancato nel ministero dal Rev. Çağdaş Coşkun, laureato del Puritan Reformed Theological Seminary.

Il 24 maggio 2025, questa chiesa ha ospitato una conferenza teologica di un’intera giornata intitolata “Il Concilio di Nicea alla Luce della Riforma”, in occasione del 1700° anniversario del Primo Concilio Ecumenico (325 d.C.). Sono stato invitato a partecipare come relatore insieme al Rev. Mihai Corcea, pastore della Chiesa Riformata di Bucarest, Romania (Biserica Evanghelică Reformată) e anch’egli un laureato del Westminster Seminary California. La conferenza ha attirato un pubblico straordinariamente vario: protestanti da tutta l’Asia Minore, studenti laici incuriositi e persino studenti musulmani di teologia provenienti da seminari islamici della zona. L’atmosfera della giornata è stata caratterizzata da una convinzione gentile: fermamente riformata nella dottrina e calorosamente accogliente nello spirito.

L’evento si è articolato in quattro sessioni. Il Rev. Böcek ha aperto con una conferenza dal titolo “La Strada verso Nicea: Ragioni Storiche e Teologiche del Concilio e le sue Conseguenze”. Ha smantellato vari malintesi comuni—come l’idea che il Concilio abbia inventato la divinità di Cristo o che abbia stabilito arbitrariamente il canone biblico—offrendo al loro posto un insegnamento chiaro, fondato su fonti storiche e sulla verità biblica. Il suo messaggio centrale è risuonato forte e chiaro: se Cristo non è veramente Dio, non può veramente salvare.

Io ho tenuto la seconda sessione: “Una Sostanza, Tre Persone: La Trinità nel Credo Niceno”. Attingendo alla Scrittura e alla sapienza della Chiesa antica, ho cercato di mettere in luce la precisione teologica del Credo—soprattutto nella sua affermazione che il Figlio è “generato, non creato” e “della stessa sostanza del Padre”. Queste verità non sono astratte: sono al cuore stesso del culto cristiano, della nostra certezza e identità.

Successivamente, il Rev. Corcea ha esposto il suo intervento: “Nicea e Oltre: L’Uso del Credo Niceno nelle Chiese Protestanti e Riformate”. Ha mostrato come i Riformatori, incluso Calvino e gli autori della Confessione Belga, abbiano onorato il Credo Niceno come una fedele sintesi della Parola di Dio. Ha dimostrato che il Credo non è un relitto del passato, ma una confessione vivente—centrale nel culto, nella teologia e nell’unità delle chiese riformate.

La sessione conclusiva, presentata dal Rev. Coşkun, aveva per titolo “Cinque Miti e una Verità: Nicea da una Prospettiva Apologetica”. Con chiarezza e gentilezza, ha affrontato errori diffusi—specialmente quelli presenti nelle critiche islamiche e nei media popolari—concludendo con l’irrefutabile verità: Gesù Cristo è il Figlio eterno di Dio, pienamente divino, non per decreto ma per natura. La sua esposizione è stata particolarmente utile per coloro che si stanno avvicinando alla fede cristiana dall’esterno.

Dopo le sessioni, tutti e quattro abbiamo partecipato a una tavola rotonda, rispondendo a venticinque domande, molte delle quali poste da studenti musulmani. Le conversazioni sono state vivaci e rispettose, caratterizzate da un sincero desiderio di comprensione e da un dialogo centrato sul Vangelo.

Ciò che ha contraddistinto la giornata non è stata solo la precisione teologica, ma anche l’ospitalità spirituale. Durante i pasti, le pause e la tavola rotonda, si sono sviluppati dialoghi profondi—ricchi di sincerità, riflessione e desiderio condiviso di conoscere la verità. Verità e amore camminavano insieme. Un partecipante, Selim Goleman, ospite musulmano, ha descritto la conferenza come “intellettualmente stimolante, spiritualmente profonda e calorosamente accogliente… un esempio rinfrescante di come le comunità di fede possano confrontarsi criticamente con le proprie tradizioni offrendo al contempo una mano generosa a chi si trova fuori dalle loro mura”.

Elif, una nuova convertita a Cristo, ha condiviso: “La conferenza mi ha aiutato a vedere il Credo Niceno non come un rituale arido, ma come una dichiarazione audace di verità. L’intervento del pastore Böcek ha chiarito molti malintesi comuni. Il pastore Brown mi ha aiutato a comprendere la Trinità. Il pastore Coşkun ha reso accessibile anche la teologia più profonda. Non è stata solo accademica—ha piantato semi di convinzione nel mio cuore”.

Ma la benedizione più grande è arrivata il giorno successivo, durante il culto del Giorno del Signore presso la Chiesa Protestante di Izmir. La liturgia era ricca di Parola, Sacramento e salmi cantati. Oltre 50 visitatori si sono uniti alla congregazione—alcuni attratti dalla conferenza del giorno precedente. Molti hanno ascoltato il Vangelo per la prima volta.

Il momento culminante, però, è stato il battesimo di otto adulti, tutti ex musulmani, che nel corso dell’ultimo anno sono stati istruiti e catechizzati dai pastori Böcek e Coşkun. È stato un momento di grande gioia, una testimonianza vivente della potenza della Parola in una terra dove il nome di Cristo è raramente onorato.

Per me, questo fine settimana a Izmir è stato un potente promemoria: Dio è all’opera, anche in una nazione a maggioranza musulmana. Sebbene i minareti dominino lo skyline e il richiamo alla preghiera risuoni cinque volte al giorno, Cristo sta edificando la Sua Chiesa—e le porte dell’inferno non prevarranno contro di essa. Questo è vero sia che viviamo e operiamo nella Turchia islamica, nell’Italia cattolica romana o nell’America secolarizzata. Non dimentichiamolo mai: ogni autorità in cielo e sulla terra è stata data a Cristo. Il Suo regno avanzerà—non per forza umana, ma per la potenza sovrana della Sua Parola e del Suo Spirito. Soli Deo Gloria.

Michael Brown

Rev. Michael Brown è il pastore della Chiesa Riformata Filadelfia e Ministro della Parola e dei Sacramenti dalle United Reformed Churches of North America (URCNA). È l’autore di molti articoli e diversi libri, tra cui Il vincolo sacro: Introduzione alla teologia del patto (2012), Christ and the Condition: The Covenant Theology of Samuel Petto (2012) e 2 Timothy: commentario espositivo sul Nuovo Testamento (2022).

© ligonier.org, © Chiesa Riformata Filadelfia

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