Ep.39: Il ritorno di Cristo
Sin dall’ascensione di Cristo, la Chiesa ha atteso il ritorno di Cristo. Confessiamo nel credo niceno che Cristo «di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine». Il Signore è venuto per inaugurare il suo regno, ma verrà di nuovo per portarlo a compimento. Sebbene in un senso il regno di Dio è già presente, in un altro, è futuro. Viviamo tra il primo e il secondo avvento di Cristo. Guardando indietro, con gioia, alla prima venuta di Cristo, pensiamo al futuro nell’attesa del suo ritorno promesso.
Storicamente, la chiesa in ogni epoca ha capito che la Bibbia insegna che il ritorno di Cristo sarà personale, visibile e glorioso. Ma nel XIX secolo emerse un nuovo sistema teologico di interpretazione biblica chiamato “dispensazionalismo”, nato in gran parte dagli scritti di John Nelson Darby, e, durante il XX secolo, si è diffuso rapidamente tra gli evangelici specialmente negli Stati Uniti a causa della pubblicazione della Bibbia Scofield, con le sue note di studio. Questo sistema di interpretazione, che non è riformato né biblico, ha creato molta confusione riguardo all’escatologia e al modo in cui comprendiamo il ritorno di Cristo.
In questa serie parleremo del dispensazionalismo, perché si tratta di un sistema di interpretazione moderno e non biblico. Il nostro obiettivo non è solo quello di offrire una critica del dispensazionalismo, ma soprattutto di presentare e difendere la dottrina storica e biblica del ritorno di Cristo e delle ultime cose, poiché il ritorno di Cristo, come dice Tito 2:13, è veramente la nostra “beata speranza”.
In questa puntata, i pastori Vincenzo, Gavino e Mike parlano della natura del ritorno di Cristo.